Che cosa ci fa Welly, una SPA mobile nel cuore delle terme italiane, cioè a Fiuggi? Sembra quasi una contraddizione, eppure è una realtà. Una realtà complessa quella del mondo termale che tra difficoltà, crisi e voglia di rinascita non si ferma nella volontà di innovarsi. Per comprendere questo mondo complesso abbiamo intervistato Anna Mariani del Atlantic Park Hotel, da svariati decenni presente nel panorama termale di Fiuggi.
Perché la scelta di Welly, da che cosa è stata dettata?
“Avevamo questa volontà da diversi anni, dotarsi di un percorso termale. Dopo un’attenta analisi dei costi, unitamente anche alla tempistica per le autorizzazioni e le approvazioni, abbiamo scelto Welly. Qui a Fiuggi o la struttura ha una parte interrata e comunque ci sono da valutare costi e tempi, o come nel nostro caso, dovevamo fare un progetto più complesso perché era da realizzare all’esterno. Un percorso termale open air era il nostro obiettivo, non al chiuso in un interrato, senza la luce naturale. Abbiamo il nostro cuore nel parco del nostro hotel. Un cuore verde che dona serenità e tranquillità. In un momento di crisi è il nostro punto di debolezza, locati al di fuori del centro è diventato il nostro punto di forza. La ricerca di un ambiente dove essere lontani dallo stress quotidiano ci ha portato al centro della scelta di tanti clienti. Tornando a Welly, i costi per realizzare un centro termale sarebbero stati enormi, inoltre avremmo dovuto incidere sul nostro verde. Ecco che Welly, con i suoi costi estremamente inferiori, immediatamente operativo e ecocompatibile con il nostro ambiente è diventata la scelta migliore che potevamo fare”.
Qual è stata la risposta della vostra clientela?
“Abbiamo fidelizzato e anche acquisito nuova clientela. Poter avere finalmente un percorso termale disponibile non troncava sul nascere la prenotazione. Mi spiego: i clienti chiamavano e non appena sentivano che non c’era un percorso benessere, la prenotazione, nella maggior parte dei casi andava perduta. Un hotel a 4 stelle deve averlo. Quindi avere Welly ci permette di offrire il servizio richiesto. Non solo. I costi sono abbondantemente ripagati. Immaginare di avere una SPA da 300/400 metri quadri e oltre diventa impegnativo economicamente e si ripaga, in questi tempi di crisi, con grande difficoltà. Inoltre, c’è un aspetto importante, il concetto di esclusività. Le grandi SPA puntano ad avere molta gente e, chi cerca tranquillità, spesso non la trova. Invece Welly, diventa esclusiva, perché il percorso è personale, intimo direi”.
Il rispetto dell’ambiente, l’eco compatibilità hanno quindi inciso sulla vostra decisione?
“Assolutamente. Costruire nel verde, anche con tutte le attenzioni, significa modificarlo, distruggerlo. Il nostro giardino di oltre 2000 metri è troppo prezioso e va curato con attenzione. Avere un percorso benessere, che si nasconde nel verde, che si integra perfettamente, che permette di vivere a contatto con la natura, veramente non ha prezzo. Quindi se da una parte avevamo bisogno di un’offerta più ampia, dall’altra parte abbiamo risposto anche a delle esigenze per così dire ecologiche, che anche la nostra clientela, che ha una sua sensibilità ha apprezzato e ripaga la nostra scelta con la sua presenza”.
Qual è lo stato di salute del mondo Termale a Fiuggi?
“Siamo presenti dal 1973. La situazione sta declinando. Questa è la realtà. Abbiamo bisogno di maggiori sinergie tra imprenditori e amministratori. Per sviluppare il turismo c’è bisogno di una sinergia tra la classe politica e l’imprenditoria di settore. Bisogna lavorare insieme per soddisfare una richiesta turistica, altrimenti non si va da nessuna parte. Fiuggi aveva un grandissimo richiamo anche nell’immaginario nazionale, ora si sta offuscando questa immagine. Tocca a noi imprenditori innovare, ma dobbiamo essere accompagnati, dobbiamo comprendere la nuova domanda turistica, le nuove esigenze. Anche il concetto di SPA termale grande, ampia, è superato, forse è giunto il momento di un percorso termale dal taglio sartoriale, un’offerta su misura e in questo Welly assolve perfettamente a questa richiesta. Quindi alla fine non è una contraddizione una SPA mobile di alto livello in un centro termale, forse è la soluzione per uscire da un periodo di crisi. Certo, non solo Welly, sono anche le politiche amministrative che devono essere su misura per le attività di loro competenza. Alla fine rimango e sono molto fiduciosa per il futuro”.